La storia della Colonna Infame risale al XVII secolo a Milano, durante il periodo della Controriforma. La colonna venne eretta nel 1630 come simbolo di vergogna per coloro che venivano considerati eretici, traditori o criminali.
L'opera è stata realizzata dall'architetto milanese Francesco Maria Richini e si trovava in Piazza San Sepolcro, nei pressi della Basilica di San Sepolcro. La colonna aveva una struttura a forma di piramide rovesciata con tre colonne sovrapposte, su cui venivano esposti i ritratti dei condannati.
La Colonna Infame divenne tristemente famosa per essere stata utilizzata come luogo di pubblica umiliazione e condanna per coloro che venivano accusati di crimini, eresia o tradimento. Tra i condannati più noti ci fu il medico e astrologo milanese Giovanni Ambrogio de Magistris, che venne imprigionato e torturato per aver previsto la morte del Duca di Mantova.
Nel XIX secolo, la colonna venne smantellata e trasferita in un deposito. Oggi, solo alcuni frammenti della colonna sono conservati presso il Museo di Storia Contemporanea di Milano. La storia della Colonna Infame è ancora oggi un simbolo dei soprusi e delle ingiustizie commesse nel passato.
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